Editoriale
GIMBEnews 2009;2:1
Pubblicato: 20 febbraio 2009
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Lo scorso 6 febbraio cinquecento professionisti sanitari provenienti da diciotto regioni si sono incontrati a Bologna per condividere progetti ed esperienze di Evidence-Based Practice e Clinical Governance. Sulla scia di una ricetta vincente, il 90% del programma è stato costruito grazie ai contributi dei partecipanti.
Carta d’identità della Conferenza
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Evidence-based Practice
L’insegnamento istituzionale continua a latitare: dei cinque interventi della sessione EBP, solo uno riportava una sperimentazione didattica. La Facoltà di Medicina di Siena da cinque anni ha introdotto un corso obbligatorio nel primo triennio: eccellenti risultati di apprendimento dell’EBM pre-core curriculum e grande soddisfazione degli studenti. Ma perchè l’EBM viene ancora considerata una basic science e non viene integrata con le discipline cliniche nel triennio successivo?
Le facoltà di Medicina laziali hanno introdotto l’insegnamento della Medicina Generale: l’EBM si affaccia timidamente tra le competenze necessarie al medico di famiglia. Aspettiamo con ansia i risultati!
Presso l’Università di Firenze, medici e infermieri si dichiarano grandi lettori di riviste biomediche (rispettivamente 131’ e 84’ settimanali). Lettura afinalistica o in risposta a quesiti clinici? Non è un dettaglio trascurabile: nel primo caso l’informazione non si trasforma in conoscenza e non modifica i comportamenti professionali!
L’Associazione Bibliotecari Documentalisti in Sanità fotografa “anatomia e fisiologia delle biblioteche italiane”. Bando alle illusioni: il clinical librarian, bibliotecario specializzato nella ricerca-valutazione delle evidenze scientifiche, in Italia è una figura più unica che rara! I luoghi depositari delle evidenze scientifiche sono affidati a personale con una miscellanea di qualifiche e di titoli di studio.
Il web 2.0 approda nelle aziende sanitarie! Un blog diffonde l’EBM nell’AUSL di Bologna: tanto entusiasmo, contenuti eccellenti, ancora pochi i partecipanti e gli interventi. Le prove di efficacia... in costruzione.
Clinical Governance
Viceversa, alla chiamata “Esperienze nell’applicazione aziendale degli strumenti di Governo Clinico” hanno risposto in tanti: ben dodici le presentazioni selezionate.
Le esperienze delle AUSL di Bologna e Reggio Emilia dimostrano che la costruzione di percorsi assistenziali non può essere improvvisata, ma richiede tre ingredienti fondamentali: commitment aziendale, competenze metodologiche e tempo dedicato.
La lettera di dimissione ospedaliera contiene tutte le informazioni necessarie al medico di famiglia per la prescrizione dei farmaci? Lo studio dell’ASL TO2 documenta ampi margini di miglioramento.
I medici di famiglia utilizzano numerosi software per la gestione della cartella clinica: un’analisi quantitativa e qualitativa condotta da “Dialogo sui Farmaci”, dimostra che le informazioni sull’efficacia e sicurezza dei farmaci sono ancora molto carenti. Istituzioni e professionisti dovrebbero definire criteri di accreditamento di tali software che, potenzialmente, archiviano l’intera spesa farmaceutica territoriale.
Infine, otto esperienze dimostrano che l’audit clinico è uno strumento... “sconosciuto, ma non troppo”: progetti di miglioramento dell’appropriatezza professionale (percorsi integrati sul diabete mellito, farmaci per l’osteoporosi, profilassi tromboembolica nel paziente medico) e organizzativa (osservazione breve intensiva, degenze lunghe in medicina interna, continuità ospedale-territorio nell’assistenza riabilitativa, sorveglianza delle infezioni extra-ospedaliere).
E finalmente qualcuno (AUSL Reggio Emilia) “chiude il cerchio” del governo clinico, integrando gli indicatori di qualità professionale nelle schede di budget.
Arrivederci al 12 febbraio 2010
Disclosure dei conflitti di interesse
Antonino Cartabellotta è il Presidente del GIMBE, organizzazione no-profit che svolge attività di formazione e ricerca sugli argomenti trattati nell’articoloIndirizzo per la corrispondenza
nino.cartabellotta@gimbe.orgProvenienza
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NessunaApprovazione comitato etico
Non richiestaPagina aggiornata il 20/febbraio/2009