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Gli errori da somministrazione di farmaci: una survey per valutare le percezioni degli infermieri

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Gli errori da somministrazione di farmaci: una survey per valutare le percezioni degli infermieri
Marcello Difonzo, Maria Coppolecchia, Giuseppe Colagrande

Evidence 2013;5(9): e1000057 doi: 10.4470/E1000057

Ricevuto: 8 luglio 2013    Accettato: 3 settembre 2013    Pubblicato: 27 settembre 2013

Copyright: © 2013 Di Fonzo. Questo è un articolo open-access, distribuito con licenza Creative Commons Attribution, che ne consente l’utilizzo, la distribuzione e la riproduzione su qualsiasi supporto esclusivamente per fini non commerciali, a condizione di riportare sempre autore e citazione originale.

Background. La riduzione degli errori di terapia e il miglioramento della sicurezza dei pazienti sono aspetti essenziali nelle organizzazioni sanitarie. Il rischio associato a un farmaco riguarda eventi intrinseci (reazioni avverse e effetti collaterali), ed errori di terapia farmacologica non correlati alla molecola. Questi possono verificarsi in una o piĂą fasi del processo terapeutico: prescrizione del farmaco, trascrizione, preparazione, dispensazione, somministrazione e monitoraggio.
Obiettivi. Lo studio ha lo scopo di rilevare: le conoscenze degli infermieri sugli errori di somministrazione dei farmaci; se gli errori vengono segnalati ai medici; se in caso di errore viene attivato l’incident report.
Metodi. Nel febbraio 2012 è stata condotta una survey sugli infermieri dei reparti di area critica, chirurgica e medica di un ospedale dotato di 300 posti letto, affiliato all’Università, situato nell’area metropolitana di Bari. E’ stato utilizzato un questionario che ha previsto sei scenari sugli incidenti possibili nella somministrazione dei farmaci e un quesito sulla percentuale di errori di terapia segnalati al responsabile infermieristico. L’analisi dei dati, per il confronto tra gruppi, è stata realizzata con il test esatto di Fisher.
Risultati. Su 90 questionari distribuiti 75 sono stati completati e restituiti (tasso di risposta 83,3%). Nei primi due scenari (omissione error, wrong time error), la maggioranza degli infermieri ritiene di segnalare l’errore ai medici (72% e 77,3%) e di attivare l’incident reporting (66,7% e 68%), ma non riconosce l’evento come un errore di terapia (29,3% e 45,3%). Nel quinto scenario l’errore di sovradosaggio è riconosciuto (50,66%) e segnalato ai medici (84%), ma la maggior parte degli intervistati (56%) non riconosce la necessità dell’incident reporting. Nel sesto scenario, l’errore di omissione è riconosciuto solo dal 22,7% dei partecipanti, ma il 46,7% riconosce la necessità dell’incident reporting e l’81,3% ritiene di informare i medici. Ad eccezione di un quesito relativo allo scenario 6, non sono state rilevate differenze statisticamente significative nelle risposte degli infermieri appartenenti alle tre aree critica, chirurgica e medica. La percentuale di errori segnalati al responsabile infermieristico è del 41,36% in area critica, del 44% in area chirurgica e del 36% in area medica.
Limiti. La generalizzabilità dei risultati è limitata sia dal numero degli infermieri intervistati, sia dal fatto che il campione è rappresentativo solo di un ospedale di III livello, affiliato all’Università.
Conclusioni. Le percezioni degli infermieri sugli errori di terapia sono controverse e non soddisfano i criteri di sicurezza nella gestione del rischio clinico. Lo studio suggerisce la necessità di avvviare programmi educazionali per promuovere un’adeguata conoscenza degli errori di terapia e degli strumenti di prevenzione al fine di migliorare la sicurezza dei pazienti.